E dopo Belusiano fu fatto patrice di Roma Narses per Iustino secondo imperadore successore di Iustiniano; e questo Narses ancora ebbe battaglia in Italia col re de' Gotti, e sconfissegli, e vinsegli, e al tutto gli cacciò d'Italia. E così durò la signoria de' Gotti in Italia anni CXXV con grande stimolo e struggimento de' Romani, e di tutti gl'Italiani, e dello 'mperio di Roma; e così s'adempié la parola del santo Vangelo ove dice: "Io ucciderò il nemico mio col nemico mio". E in questi tempi fu grande sterilità e fame e pestilenzia in tutta Italia. E chi vorrà più stesamente sapere le battaglie e le geste de' Gotti cerchi i·libro che comincia: "Gottorom antichissimi etc.".
VII
Della venuta de' Longobardi in Italia.
Essendo Narses patrice di Roma, e signoreggiava lo 'mperio di ponente per Iustino imperadore, sì venne in disgrazia della imperadrice Sofia, moglie di Iustino, e minacciollo di morte, e di farlo privare della sua dignità; per la qual cosa il detto Narses si rubellò dallo imperadore Giustino, e mandò in Pannonia per gli Longobardi, ciò sono Ungari, e col loro re chiamato Rotario fece lega e compagnia contra lo 'mperadore di Gostantinopoli e de' Greci, per torgli lo 'mperio di Roma; e così fu fatto, il quale re di Longobardi venne in Italia negli anni di Cristo VcLXX. E l'abito de' Longobardi che prima vennono in Italia, si aveano raso il capo, e lunga la barba, e lunghi vestimenti e larghi, e di lino gli più, a modo di Frosoni, e le calze sanza peduli infino a' talloni, legate con coregge.
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