A costui piacque sì la stanza di Toscana, spezialmente de la nostra città di Firenze, ch'egli ci fece venire la moglie, e in Firenze fece suo dimoro, sì come vicario d'Otto imperadore. Avenne, come piacque a·dDio, ch'andando lui a una caccia nella contrada di Bonsollazzo, per lo bosco si smarrì da sua gente, e capitò, a la sua avisione, a una fabbrica dove s'usa di fare il ferro. Quivi trovando uomeni neri e sformati che in luogo di ferro parea che tormentassono con fuoco e con martella uomeni, domandò che ciò era. Fugli detto ch'erano anime dannate, e che a simile pena era condannata l'anima del marchese Ugo per la sua vita mondana, se non tornasse a penitenzia; il quale con grande paura si raccomandòe a la vergine Maria, e cessata la visione, rimase sì compunto di spirito, che tornato in Firenze, tutto suo patrimonio d'Alamagna fece vendere, e ordinò e fece fare sette badie: la prima fu la Badia di Firenze a onore di santa Maria; la seconda quella di Bonsollazzo, ove vide la visione; la terza fece fare ad Arezzo; la quarta a Poggibonizzi; la quinta alla Verruca di Pisa; la sesta a la Città di Castello; l'ultima fu quella di Settimo: e tutte queste badie dotò riccamente, e vivette poi colla moglie in santa vita, e nonn-ebbe nullo figliuolo, e morì nella città di Firenze il dì di santo Tommaso gli anni di Cristo MVI, e a grande onore fu soppellito alla Badia di Firenze. E vivendo il detto marchese Ugo, fece in Firenze molti cavalieri della schiatta de' Giandonati, de' Pulci, de' Nerli, de' conti da Gangalandi, e di quegli della Bella, i quali tutti per suo amore ritennero e portarono l'arme sua adogata rossa e bianca con diverse intransegne.
| |
Toscana Firenze Firenze Otto Dio Bonsollazzo Ugo Maria Firenze Alamagna Badia Firenze Maria Bonsollazzo Arezzo Poggibonizzi Verruca Pisa Città Castello Settimo Firenze Tommaso Cristo MVI Badia Firenze Ugo Firenze Giandonati Pulci Nerli Gangalandi Bella
|