E 'l sopradetto calzolaio da quegli di fuori fu guarentito, il quale, tornati poi i Guelfi in Firenze, egli vi ritornò, e riconosciuto in parlamento, a grido di popolo fu lapidato, e vilmente per gli fanciulli strascinato per la terra, e gittato a' fossi.
XXXVI
Come il re Luis di Francia fue sconfitto e preso da' Saracini a la Monsura in Egitto.
Nel detto tempo essendo il buono Luis re di Francia andato oltremare con grande stuolo e passaggio di navilio, e in sua compagnia Ruberto conte d'Artese e Carlo conte d'Angiò suoi fratelli, con tutta la baronia di Francia, puosono in Egitto con allegro cominciamento, ma con tristo fine; che nella loro venuta ebbono di presente la città di Dammiata, e poi volendo andare per forza d'arme al Caro e Babbillonia d'Egitto, ov'era il soldano e tutto suo podere, come furono al luogo detto la Monsura, avendo avute più battaglie e assalti da Saracini, e di tutte essendo vincitori i Franceschi, il soldano conoscendo ch'egli erano in quella parte ch'a·llui piaceva, maestrevolmente fece rompere in più parti gli argini del fiume del Calice, ch'esce dal fiume del Nilo, i quali argini sono a modo di quelli che sono sopra il fiume del Po in Lombardia; e rotti i detti argini, il fiume che soprasta alle pianure d'Egitto incontanente allagò tutto il piano dov'era l'oste de' Franceschi per tale modo che molti n'anegaro, e non potevano andare a neuno salvamento, né riconoscere via o cammino, né avere mercato né vittuaglia; onde gran parte dell'oste chi morì di fame e chi affogò in acqua, e tutti i loro cavalli e bestiame moriro.
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