Tornata la detta oste in Firenze, si ebbe infra' cittadini grande ripitio, imperciò che i Ghibellini che signoreggiavano la terra gravavano il popolo d'incomportabili gravezze, libbre e imposte; e con poco frutto, che' Guelfi erano già isparti per lo contado di Firenze, e teneano molte castella, e faceano guerra alla cittade, e oltre a·cciò quegli della casa degli Uberti e tutti gli altri nobili ghibellini tiranneggiavano il popolo di gravi torsioni e forze e ingiurie. Per la qual cosa i buoni uomini di Firenze raunandosi insieme a romore, e feciono loro capo a la chiesa di San Firenze; e poi per la forza degli Uberti non v'ardiro a stare, sì n'andarono a stare a la chiesa de' frati minori a Santa Croce, e ivi stando armati, non s'ardivano di tornare a·lloro case, acciò che dagli Uberti e gli altri nobili, avendo lasciate l'arme, non fossono rotti, e da le signorie condannati. Sì n'andaro armati alle case delli Anchioni da San Lorenzo, ch'erano molto forti, e qui armati durando, co·lloro forza feciono XXXVI caporali di popolo, e levarono la signoria a la podestà ch'allora era in Firenze, e tutti gli uficiali rimossono. E ciò fatto, sanza contasto sì ordinarono e feciono popolo con certi nuovi ordini e statuti, e elessono capitano di popolo messer Uberto da Lucca; e fu il primo capitano di Firenze; e feciono XII anziani di popolo, due per ciascuno sesto, i quali guidavano il popolo e consigliavano il detto capitano, e ricogliensi nelle case della Badia sopra la porta che vae a Santa Margherita, e tornavansi alle loro case a mangiare e a dormire.
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