In porte del Duomo, il primo, il campo azzurro con uno leone a oro; il secondo, il campo giallo con uno drago verde; il terzo, il campo bianco con uno leone rampante azzurro incoronato. Nel sesto di porte San Piero, il primo, il campo giallo con due chiavi rosse; il secondo, a ruote acerchiate bianche e nere; il terzo, il di sotto a vai e di sopra rosso. E come ordinò il detto popolo le 'nsegne e gonfaloni in città, così fece in contado a tutti i pivieri il suo ch'erano LXXXXVI; e ordinargli a leghe, acciò che·ll'una atasse l'altra, e venissero a città e in oste quando bisognasse. Per questo modo s'ordinò il popolo vecchio di Firenze, e per più fortezza di popolo ordinaro e cominciaro a fare il palagio il quale è di dietro a la Badia, e in su la piazza di San Pulinari, cioè quello ch'è di pietre conce colla torre; ché prima non avea palagio di Comune in Firenze, anzi stava la signoria ora in una parte de la città e ora in altra. E come ilpopolo ebbe presa signoria e stato, sì ordinaro per più fortezza di popolo che tutte le torri di Firenze, che ce n'avea grande quantità alte CXX braccia, si tagliassono e tornassono alla misura di L braccia e non più, e così fu fatto; e delle pietre si murò poi la città oltrarno.
XL
Delle insegne per guerra ch'usava il Comune di Firenze.
Poi ch'avemo detto de' gonfaloni e insegne del popolo, è convenevole che facciamo menzione di quelle de' cavalieri e della guerra, e come i sesti andavano per ordine nell'osti. La 'nsegna della cavalleria del sesto d'Oltrarno era tutta bianca; quella di San Piero Scheraggio a traverso nera e gialla, e ancora oggi l'usano i cavalieri in loro sopransegne ad armeggiare; quello di Borgo addogato per lungo bianco e azzurro; quello di San Brancazio tutto vermiglio; quello di porte del Duomo era.
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