E 'l dicitore fu per tutti messer Tegghiaio Aldobrandi degli Adimari, cavaliere savio e prode e di grande autoritade; e di largo consigliava il migliore. Il sopradetto Spedito anziano, uomo molto prosuntuoso, compiuto il suo consiglio, villanamente il riprese, dicendo si cercasse le brache, s'aveva paura. E messer Tegghiaio gli rispuose ch'al bisogno non ardirebbe di seguirlo nella battaglia colà ov'egli si metterebbe. E finite le dette parole, poi si levò messere Cece de' Gherardini per dire il simigliante ch'avea detto messer Tegghiaio: gli anziani gli comandaro che non dicesse, e era pena libbre C, chi aringasse contra il comandamento degli anziani. Il cavaliere le volle pagare per contradire la detta andata: non vollono gli anziani, anzi raddoppiarono la pena; ancora volle pagare, e così infino libbre CCC; e quando ancora volle dire e pagare, fu comandamento pena la testa; e così rimase. Ma per lo popolo superbo e traccurato si vinse il peggiore, che la detta oste presentemente e sanza indugio procedesse.
LXXVIII
Come i Fiorentini feciono oste per fornire Monte Alcino, e furono sconfitti dal conte Giordano e da' Sanesi a Monte Aperti.
Preso il mal consiglio per lo popolo di Firenze che l'oste si facesse, richiesono loro amistadi d'aiuto, i quali, i Lucchesi vennero per comune popolo e cavalieri, e' Bolognesi, e' Pistolesi, e' Pratesi, e' Volterrani, e' Saminiatesi, e San Gimignano, e Colle di Valdelsa ch'erano in taglia col Comune e popolo di Firenze; e in Firenze aveva VIIIc cavallate de' cittadini, e più di Vc soldati.
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