XC
Incidenza, raccontando del buono conte Ramondo di Proenza.
Poi che nel capitolo di sopra avemo contato della valente donna, moglie che fu del re Carlo e figliuola del buono conte Ramondo Berlinghieri di Proenza, è ragione ch'alcuna cosa in brieve diciamo del detto conte, onde il re Carlo rimase reda. Il conte Ramondo fu gentile signore di legnaggio, e fu d'una progenia di que' della casa d'Araona, e di quella del conte di Tolosa; per retaggio fu sua la Proenza di qua dal Rodano. Signore fu savio e cortese, e di nobile stato, e virtuoso, e al suo tempo fece onorate cose, e in sua corte usarono tutti i gentili uomini di Proenza, e di Francia, e Catalogna per la sua cortesia e nobile stato; e molte cobbole e canzoni provenzali di gran sentenzie fece. Arrivò in sua corte uno romeo che tornava da Sa·Jacopo, e udendo la bontà del conte Ramondo, ristette in sua corte, e fu sì savio e valoroso, e venne tanto in grazia al conte, che di tutto il fece maestro e guidatore; il quale sempre in abito onesto e riligioso si mantenne, e in poco tempo per sua industria e senno radoppiò la rendita di suo signore in tre doppi, mantenendo sempre grande e onorata corte. E avendo guerra col conte di Tolosa per confini di loro terre (e il conte di Tolosa ch'era il maggiore conte del mondo, e sotto sé avea XIIII conti), per la cortesia del conte Ramondo, e per lo senno del buono romeo, e per lo tesoro ch'egli gli avea raunato, ebbe tanti baroni e cavalieri, ch'egli venne al disopra della guerra, e con onore.
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