Ma acciò che più apertamente si possa sapere per quegli che sono a venire come questo Carlo fu il primo origine de' re di Cicilia e di Puglia stratti della casa di Francia, sì direno alquanto delle sue virtù e condizioni; ed è bene ragione di far memoria di tanto signore, e tanto amico e protettore e difenditore di santa Chiesa e della nostra città di Firenze, sì come innanzi faremo menzione. Questo Carlo fu savio, di sano consiglio, e prode in arme, e aspro, e molto temuto e ridottato da tutti i re del mondo, magnanimo e d'alti intendimenti, in fare ogni grande impresa sicuro, in ogni aversità fermo, e veritiere d'ogni sua promessa, poco parlante, e molto adoperante, e quasi non ridea se non poco, onesto com'uno religioso, e cattolico; aspro in giustizia, e di feroce riguardo; grande di persona e nerboruto, di colore ulivigno, e con grande naso, e parea bene maestà reale più ch'altro signore. Molto vegghiava e poco dormiva, e usava di dire che dormendo tanto tempo si perdea. Largo fu a' cavalieri d'arme, ma covidoso d'aquistare terra, e signoria, e moneta, d'onde si venisse, per fornire le sue imprese e guerre. Di gente di corte, minestrieri o giucolari, non si dilettò mai. La sua arme era quella di Francia, cioè il campo azzurro e fioridaliso d'oro, e di sopra uno rastrello vermiglio: tanto si divisava da quella del re di Francia. Questo Carlo quando passò in Italia era d'età di XLVI anni, e regnò re di Cicilia e di Puglia, come faremo menzione innanzi, anni XVIIII. Ebbe della moglie due figliuoli e più figliuole: il primo ebbe nome Carlo secondo, e fu sciancato alquanto, e fu prenze di Capova, e appresso del primo Carlo suo padre fu re di Cicilia e di Puglia, come innanzi faremo menzione; l'altro ebbe nome Filippo, il quale per la moglie fu prenze della Morea, ma morì giovane, e sanza figliuoli, però che si guastò a tendere uno balestro.
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