Essendo loro già entrati in mare sconosciuti nella detta barca, uno de' detti Infragnipani ch'era in Asturi, veggendo ch'erano gran parte Tedeschi, e begli uomini, e di gentile aspetto, e sappiendo della sconfitta, sì s'avisò di guadagnare e d'esser ricco, e però i detti signori prese; e saputo di loro esser, e com'era tra quegli Curradino, sì gli menò al re Carlo pregioni, per gli quali lo re gli donò terra e signoraggio a la Pilosa, tra Napoli e Benevento. E come lo re ebbe Curradino e que' signori in sua balia, prese suo consiglio quello ch'avesse a·ffare. Alla fine prese partito di fargli morire, e fece per via di giudicio formare inquisizione contro a·lloro, come a traditori della corona e nemici di santa Chiesa; e così fu fatto; che a dì.... fu dicollato Curradino, e 'l duca d'Osteric, e 'l conte Calvagno, e 'l conte Gualferano, e 'l conte Bartolomeo e due suoi figliuoli, e 'l conte Gherardo de' conti da Doneratico di Pisa in sul mercato di Napoli lungo il ruscello dell'acqua che corre di contra alla chiesa de' frati del Carmino; e non sofferse il re che fossono soppelliti in luogo sacro, ma in su il sabbione del mercato, perch'erano scomunicati. E così in Curradino finì il legnaggio della casa di Soave, che fu in così grande potenzia d'imperadori e di re, come adietro è fatta menzione. Ma di certo si vede per ragione e per isperienza che chiunque si leva contra santa Chiesa e è scomunicato conviene che·lla fine sia rea per l'anima e per lo corpo; e però è sempre da temere la sentenza della scomunicazione di santa Chiesa giusta o ingiusta, che assai aperti miracoli ne sono stati, chi legge l'antiche croniche, e per questa il può vedere per gl'imperadori e signori passati, che furono ribelli e persecutori di santa Chiesa.
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