Onde la Cristianità ricevette grandissimo danno, e la detta oste fu quasi tutta scerrata, e venuta quasi al niente, sanza colpo de' nimici. E come il detto re Luis non bene aventurato fosse nelle dette imprese sopra i Saracini, ma per la sua anima bene aventuroso morisse, lo re di Navarra ch'era presente al cardinale Toscolano per sue lettere lo scrisse, che nella sua infermità non cessava di lodare Idio, e ispesso dicendo questa orazione: "Fa' noi, Signore, le cose prosperevoli del mondo avere in odio, e nessuna aversità temere". Ancora adorava per lo popolo il quale ave' menato seco, dicendo: "Sia, Signore, del popolo tuo santificatore e guardiano"; e l'altre parole che seguitano alla detta orazione. E alla fine quando venne a morte, levò gli occhi a cielo, e disse: "Introibo in domum tuam, adorabo ad templum santum tuum, et confitebor nomini tuo"; e ciò detto, morì in Cristo. E sentendo la sua morte la sua oste fu molto turbata, e' Saracini molto rallegrati; ma in questo dolore fu fatto Filippo suo figliuolo re di Francia; e lo re Carlo fratello del detto re Luis, il quale egli vivendo ave' mandato per lui, venne di Cicilia, e arrivò a Cartagine con grande navilio e con molta gente e rinfrescamento, onde l'oste de' Cristiani riprese grande vigore, e' Saracini paura. E con tutto che·ll'oste de' Saracini fosse cresciuta d'inumerabile gente, che di tutte parti erano venuti gli Arabi a·lloro soccorso, e fossono troppi più che' Cristiani, mai non s'ardirono di venire a battaglia affrontata co' Cristiani; ma con aguati e ingegni venieno, e faceano loro molto molesto.
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