Ma al quarto dì appresso il papa si partì di Firenze, e andonne a soggiornare in Mugello col cardinale Attaviano ch'era della casa degli Ubaldini, da' quali fu ricevuto, e fatto grande onore. Alla fine della state si partì il papa, e' suo' cardinali, e il re Carlo, e andarne oltremonti a Leone sopra Rodano in Borgogna. E la cagione perché il papa si partì così tosto di Firenze si fu che avendo fatti venire in Firenze i sindachi della parte ghibellina, e fattigli basciare in bocca pace faccendo, come detto avemo, co' sindachi de' Guelfi, e rimasi in Firenze per dare compimento a' contratti della pace, e tornando ad albergo a casa i Tebalducci in Orto Sammichele, o vero o non vero che fosse, a·lloro fu detto che 'l maliscalco del re Carlo a petizione de' grandi Guelfi di Firenze gli farebbe tagliare per pezzi, se non si partissono di Firenze. Alla quale cagione diamo fede per la iniquità delle parti; e incontanente si partirono di Firenze, e andarsene, e fu rotta la detta pace; onde il papa si turbò forte, e partissi di Firenze lasciando la città interdetta, e andonne, come detto avemo, in Mugello; e col re Carlo per questa cagione rimase in grande
isdegno.
XLIII
Come papa Ghirigoro fece concilio a Leone sopra Rodano.
Negli anni di Cristo MCCLXXIIII papa Gregorio celebrò concilio a Leone sopra Rodano del mese di maggio infino a dì IIII d'agosto, nel quale concilio Paglialoco imperadore de' Greci e il patriarca di Gostantinopoli si riconciliarono colla Chiesa di Roma, promettendo di correggersi di certi errori che i detti Greci hanno tenuti, e seguire per innanzi secondo la nostra fede e ordini della santa Chiesa romana, tutto che poi no·llo attenessono come promisono.
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