A voi comandiamo che vedute le nostre lettere, dobbiate rendere la terra al nostro figliuolo e campione Carlo re di Gerusalem e Cicilia per autorità di santa Chiesa, e che dobbiate lui e noi ubbidire, siccome vostro legittimo signore; e se ciò non faceste, mettiamo voi scomunicati e interdetti secondo la divina ragione, anunziandovi giustizia spirituale". E lette le dette lettere per lo legato cardinale, sì comandò che sotto pena di scomunicazione, e d'esser privati d'ogni benificio di santa Chiesa si dovessono accordare col re, e rendergli la terra, e ubbidirlo come loro signore e campione di santa Chiesa; e 'l detto legato con savie parole amonendogli e consigliandogli che ciò dovessono fare per lo loro migliore; per la qual cosa i Missinesi elessono XXX buoni uomini della città a trattare l'accordo col legato, e vennero a volere questi patti, cioè: "Che·llo re ci perdoni ogni misfatto, e noi gli renderemo la terra dandogli per anno quello che' nostri antichi davano al re Guiglielmo; e volemo signoria latina, e non Franceschi né Provenzali, e sarello obbedienti e buoni fedeli". I quali patti il legato mandò dicendo al re per lo suo camerlingo, pregandolo per Dio dovesse loro perdonare e prendere i detti patti, però che da poi saranno indurati e messisi alla difensione, ogni dì peggiorrebbe patti; ma avendo egli la terra con volontà de' cittadini medesimi, ogni dì gli potrebbe allargare: ed era sano e buono consiglio. Come lo re ebbe la detta risposta s'adirò forte, e disse fellonosamente: "I nostri suditi che contro a noi hanno servita morte domandano patti, e voglionne torre la signoria, e vogliommi rendere censo all'uso del re Guiglielmo, che quasi nonn-avea niente; non ne farei nulla; ma dapoi che al legato piacce, io perdonerò loro in questo modo, ch'io voglio di loro VIIIc stadichi quali io vorrò, e farne mia volontà, e tenendo da me quella signoria che a·mme piacerà, sì come loro signore, pagando quelle colte e dogane che sono usati; e se questo vogliono fare, sì 'l prendano, e se non, sì·ssi difendano". La qual risposta fu molto biasimata da' savi; che se·llo re non gli avea voluti prendere a' primi patti, quando si puose all'asedio, ch'erano per lui più larghi e onorevoli, a' secondi fece fallo del doppio, e non considerò gli avenimenti e casi fortunosi ch'agli assedi delle terre possono avenire, e che avennero a·llui, come innanzi faremo menzione: onde fu esemplo, e sarà sempre a quegli che saranno, di prendere i patti che·ssi possono avere da' nemici, potendo avere la terra assediata.
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