CX
Come il vescovo d'Arezzo fece rubellare il Poggio a Santa Cecilia nel contado di Siena, e come si racquistò.
Nel detto anno, all'uscita del mese d'ottobre, messer Guiglielmino degli Ubertini di Valdarno, che allora era vescovo d'Arezzo, e era più uomo d'arme che a onestà di chericia, per suo inducimento mandando Vc fanti ghibellini del contado di Firenze e d'Arezzo e di Siena, fece rubellare incontro a' Sanesi uno forte castello del contado di Siena, che si chiamava Poggio Santa Cecilia, per fare guerra a' Sanesi, onde grande turbazione fu a tutta parte guelfa di Toscana, però ch'era in parte da fare molta guerra. Per la qual cosa il Comune di Siena colla forza de' Fiorentini, che vi cavalcò molta buona gente cittadini di Firenze, e la taglia de' Guelfi di Toscana, ond'era capitano il conte Guido di Monforte, v'andarono ad oste, faccendovi gittare dentro molti difici, e durovvi l'assedio più di V mesi. E raunando il detto vescovo sua oste di tutta parte ghibellina di Toscana per levare il detto assedio, non ebbe podere, però che·lla parte de' Guelfi erano più possenti; per la qual cosa quegli del castello avendo perduta la speranza del soccorso, n'uscirono la notte di sabato d'ulivo del mese d'aprile, e molti ne furono morti e presi, e quegli che furono menati in Siena, furono chi impiccato e chi tagliato il capo, e 'l castello fu tutto disfatto insino alle fondamenta.
CXI
Come in Italia ebbe grande carestia di vittuaglia.
Nell'anno MCCLXXXVI, spezialmente del mese d'aprile e di maggio, fu grande caro di vittuaglia in tutta Italia, e valse in Firenze lo staio del grano alla misura rasa soldi XVIII di soldi XXXV il fiorino dell'oro.
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