Per la quale mutazione e novità in Firenze n'ebbe grande paura e gelosia. Gli usciti guelfi cacciati d'Arezzo presono il castello di Rondine e il Monte San Savino, e feciono lega co' Fiorentini e coll'altre terre guelfe di Toscana, i quali dierono loro i cavalieri della taglia, ch'erano Vc, perché facessono guerra agli Aretini, e per la detta cagione si cominciò la guerra tra gli Aretini e' Fiorentini. E in questo tempo, com'era ordinato per gli Ghibellini, tornò messere Prezzivalle del Fiesco, vicario dello imperio d'Alamagna, in Arezzo con alquanta gente ch'ebbe dal re Ridolfo, e là fece capo con tutti i Ghibellini di Toscana, faccendo guerra a' Fiorentini e a' Sanesi. E del mese di febbraio vegnente cavalcò la gente ch'era in Arezzo, intorno di cinquecento cavalieri e pedoni assai, in sul contado di Firenze, e intorno a Monteguarchi arsono case e capanne, e levarono preda, né già per loro cavalcata non uscirono le masnade de' Fiorentini di Monteguarchi né di San Savino, onde gli Aretini si tornarono in Arezzo sani e salvi; ma poco appresso, faccendo i Ghibellini d'Arezzo loro cavalcata alla città di Chiusi, ne cacciarono la parte guelfa, e feciono i Chiusini lega co·lloro contro a' Sanesi e Montepulciano.
CXVI
D'uno grande fuoco che s'accese in Firenze.
Nel detto anno MCCLXXXVII, del mese di..., di notte s'apprese il fuoco in Firenze nel palagio de' Cerretani dalla porta del vescovo, e arse il detto palagio, e più case d'intorno, con grande danno di loro e de' vicini, e morivi una balia con uno fanciullo; che poi ch'ella ne fu fuori si ricordò di suoi danari ch'avea lasciati in una cassetta, e per covidigia vi tornò, onde rimase nel fuoco.
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