alto furono assai tosto sconfitti, e furonne tra morti e presi più di IIIc pur de' migliori cittadini di Siena, e de' migliori e gentili uomini di Maremma ch'erano in loro compagnia, intra' quali vi morìo Rinuccio di Pepo di Maremma, molto nomato capitano; della quale sconfitta i Sanesi n'ebbono grande abbassamento, e' Fiorentini e tutti i Guelfi di Toscana ne sbigottirono assai, e gli Aretini ne montarono in grande orgoglio, come innanzi faremo menzione.
CXXI
Come furono cacciati di Pisa il giudice di Gallura e la parte guelfa, e preso il conte Ugolino.
Negli anni di Cristo MCCLXXXVIII, del mese di luglio, essendo criata in Pisa grande divisione e sette per cagione della signoria, che dell'una era capo il giudice Nino di Gallura di Visconti con certi Guelfi e l'altro era il conte Ugolino de' Gherardeschi coll'altra parte de' Guelfi, e l'altro era l'arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini co' Lanfranchi, e Gualandi, e Sismondi, con altre case ghibelline, il detto conte Ugolino per essere signore s'accostò coll'arcivescovo e sua parte, e tradì il giudice Nino, non guardando che fosse suo nipote figliuolo della figliuola, e ordinarono che fosse cacciato di Pisa co' suoi seguaci, o preso in persona. Giudice Nino sentendo ciò, e non veggendosi forte al riparo, si partì della terra, e andossene a Calci suo castello, e allegossi co' Fiorentini e' Lucchesi per fare guerra a' Pisani. Il conte Ugolino innanzi che giudice Nino si partisse, per coprire meglio suo tradimento, ordinata la cacciata di giudice, se n'andò fuori di Pisa a uno suo maniero che·ssi chiamava Settimo.
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