le fortezze della terra, e misorvi fuoco, e guastarla tutta, onde la Cristianità ricevette uno grandissimo dammaggio, che per la perdita d'Acri non rimase nella Terrasanta neuna terra per gli Cristiani; e tutte le buone terre di mercatantia che sono alle nostre marine e frontiere mai poi non valsono la metà a profitto di mercatantia e d'arti per lo buono sito dov'era la città d'Acri, però ch'ell'era nella fronte del nostro mare e in mezzo di Soria, e quasi nel mezzo del mondo abitato, presso a Gerusalem LXX miglia, e fontana e porto d'ogni mercatantia sì del levante come del ponente; e di tutte le generazioni delle genti del mondo v'usavano per fare mercatantia, e turcimanni v'avea di tutte le lingue del mondo sì ch'ell'era quasi com'uno alimento al mondo. E questo pericolo non fu sanza grande e giusto giudizio d'Iddio, che quella città era piena di più peccatori, uomini e femmine, d'ogni dissoluto peccato, che terra che fosse tra' Cristiani. Venuta la dolorosa novella in ponente, e il papa ordinò grandi indulgenzie e perdoni a chi facesse aiuto e soccorso alla Terrasanta, mandando a tutti i signori de' Cristiani che volea ordinare passaggio generale, e difese con grandi processi e scomuniche quale Cristiano andasse in Allessandria o in terra d'Egitto con mercatantia, o vittuaglia, o legname, o ferro, o desse per alcuno modo aiuto o favore.
CXLVI
Della morte del re Ridolfo d'Alamagna.
Nel detto anno MCCLXXXXI morìo il re Ridolfo d'Alamagna, ma non pervenne alla benedizione imperiale, perché sempre intese a crescere suo stato e signoria in Alamagna, lasciando le 'mprese d'Italia per acrescere terra e podere a' figliuoli, che per suo procaccio e valore di piccolo conte divenne imperadore, e aquistò in propio il ducato d'Ostaricchi, e grande parte di quello di Soavia.
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