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      E così negli anni MCCC tornato da Roma, cominciai a compilare questo libro a reverenza di Dio e del beato Giovanni, e commendazione della nostra città di Firenze.
     
      XXXVII
     
     
      Come il conte Guido di Fiandra con due suoi figliuoli s'arendeo al re di Francia. e come furono ingannati e messi in pregione.
     
      Nel detto anno, del mese di maggio, essendo ad oste sopra Fiandra messer Carlo di Valos, fratello del re Filippo di Francia, il conte Guido di Fiandra molto anziano e vecchio, fece trattato co·llui di venire con due suoi maggiori figliuoli a la misericordia del re di Francia, rendendoli paceficamente il rimanente della terra di Fiandra ch'egli tenea. Il detto messer Carlo promise che se ciò facesse di fargli fare grazia, e rendere la pace dal re, e ristituirlo in suo stato; il quale conte s'affidòe a·llui, e gli rendé Bruggia e Guanto e l'altre terre di Fiandra, e con Ruberto e Guiglielmo suoi figliuoli vennero col detto messer Carlo a Parigi, e gittarsi a la misericordia, e a' piè del re; il quale re per malvagio consiglio, non asseguendo cosa che a·lloro fosse promessa, sanza nulla grazia gli fece mettere in pregione. Per lo quale tradimento e dislealtà grande male ne venne a la casa di Francia e a' Franceschi in brieve tempo appresso, come Innanzi la nostra storia de' fatti di Fiandra farà menzione.
     
      XXXVIII
     
     
      Come si cominciò parte nera e bianca prima nella città di Pistoia.
     
      In questi tempi essendo la città di Pistoia in felice e grande e buono stato secondo il suo essere, e intra gli altri cittadini v'avea uno lignaggio di nobili e possenti che si chiamavano i Cancellieri, non però di grande antichità, nati d'uno ser Cancelliere, il quale fu mercatante e guadagnò moneta assai, e di due mogli ebbe più figliuoli, i quali per la loro ricchezza tutti furono cavalieri, e uomini di valore e da bene; e di loro nacquero molti figliuoli e nipoti, sì che in questo tempo erano più di C uomini d'arme, ricchi e possenti e di grande affare, sicché non solamente i maggiori di Pistoia, ma de' più possenti legnaggi di Toscana.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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