Nella stanza del detto assedio di Pistoia si rubellò a' Fiorentini il castello di Piano di Trevigne in Valdarno per Carlino de' Pazzi di Valdarno, e in quello col detto Carlino si rinchiusono de' migliori nuovi usciti Ghibellini e Bianchi di Firenze, grandi e popolani, e faceano grande guerra nel Valdarno; per la qual cosa fu cagione di levarsi l'oste da Pistoia, lasciando i Fiorentini il terzo della loro gente all'assedio di Serravalle in servigio de' Lucchesi, come detto avemo, e tutta l'altra oste tornata in Firenze, sanza soggiorno n'andarono del mese di giugno in Valdarno e al detto castello di Piano, e a quello istettono, e assediarono per XXVIIII dì. A la fine per tradimento del sopradetto Carlino e per moneta che n'ebbe i Fiorentini ebbono il castello. Essendo il detto Carlino di fuori, fece a' suoi fedeli dare l'entrata del castello, onde molti vi furono morti e presi, pure de' migliori usciti di Firenze. E ciò fatto, tornati a Firenze con questa vittoria, sanza soggiorno andarono popolo e cavalieri di Firenze in Mugello sopra i signori Ubaldini, i quali co' Bianchi e co' Ghibellini s'erano rubellati al Comune di Firenze, e guastarono i loro beni di qua da l'alpe e di là. E tornati in Firenze, la state medesima cavalcarono in Valdigrieve sopra il castello di Monte Agliari e di Monte Aguto, i quali aveano rubellati que' della casa de' Gherardini, ch'erano di parte bianca, e quelle due castella s'arrenderono a patti, salve le persone, al Comune di Firenze, le quali il Comune di Firenze fece disfare.
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