Quegli del castello che v'erano per lo re, si difendeano francamente, e co·lloro ingegni e difici disfeciono e arsono gran parte della terra di Coltrai; ma per lo improviso assedio de' Fiamminghi non erano guerniti di vittuaglia quanto bisognava loro; e però mandarono in Francia al re per soccorso tostano, onde il re sanza indugio vi mandò il buono conte d'Artese suo zio e de la casa di Francia, con più di VIIm cavalieri gentili uomini, conti, e duchi, e castellani, e banderesi, onde de' caporali fareno menzione, e con XLm sergenti a piè, de' quali erano più di Xm balestrieri. E giunti sopra il colle il quale è di contro a Coltrai, verso la via che va a Tornai, in su quello s'acamparono, presso del castello a mezzo miglio. E per fornire le spese della cominciata guerra di Fiandra lo re di Francia, per male consiglio di messer Biccio e Musciatto Franzesi nostri contadini, sì fece peggiorare e falsificare la sua moneta, onde traeva grande entrata, però che ella venne peggiorando di tempo in tempo, sì che la recò a la valuta del terzo, onde molto ne fu abominato e maldetto per tutti i Cristiani; e molti mercatanti e prestatori di nostro paese ch'erano co·lloro moneta in Francia ne rimasono diserti. Il buono e valente giovane messer Guido di Fiandra, veggendo l'esercito de' Franceschi a cavallo e a piè che gli erano venuti adosso, e conoscendo ch'egli non potea schifare la battaglia, o abandonare la terra di Coltrai e l'assedio del castello, e lasciandolo e tornando a Bruggia col suo popolo era morto e confuso, sì mando per messer Guiglielmo di Giulieri ch'era all'assedio di Cassella che lasciasse l'assedio, e colla sua oste venisse a·llui, e così fu fatto; e trovarsi insieme con XXm uomini a piè, che nullo v'avea cavallo per cavalcare se non i signori.
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