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      E diliberato al nome di Dio e di messer san Giorgio di prendere la battaglia, uscirono della terra di Coltrai, e levarono il loro campo, ch'era di là dal fiume de la Liscia, e passarono in su uno rispianato poco di fuori della terra, per lo cammino che va a Guanto, e quivi si schieraro incontro a' Franceschi; ma segacemente presono vantaggio, che a traverso di quella pianura corre uno fosso che raccoglie l'acque della contrada e mette nella Liscia, il quale è largo il più V braccia e profondo III, e sanza rilevato che si paia di lungi, che prima v'è altri su, che quasi s'acorga che v'abbia fossato. In su quello fosso dal loro lato si schieraro a modo d'una luna come andava il fosso, e nullo rimase a cavallo, ma ciascuno a piè, così i signori e' cavalieri come la comune gente, per difendersi da la percossa delle schiere de' cavalli de' Franceschi, e ordinarsi uno con lancia (che l'usano ferrate, tegnendole a guisa che si tiene lo spiedo a la caccia del porco salvatico), e uno con uno grande bastone noderuto come manica di spiedo, e dal capo grosso ferrato e puntaguto, legato con anello di ferro da ferire e da forare; e questa salvaggia e grossa armadura chiamano godendac, cioè in nostra lingua buono giorno. E così aringati uno ad uno, che altre poche armadure aveano da offendere o da difendere, come genti povere e non usi in guerra, come disperati di salute, considerando il grande podere de' loro nimici, si vollono innanzi conducere a morire al campo, che fuggire e essere presi e per diversi tormenti giudicati: feciono venire per tutto il campo uno prete parato col corpo di Cristo, sì che ciascuno il vide, e in luogo di comunicarsi, ciascuno prese uno poco di terra e si mise in bocca.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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