Questa fu la più nobile oste di buona gente che mai facesse il detto re di Francia, dov'era il fiore de la baronia e baccelleria de' cavalieri de·reame di Francia, di Brabante, d'Analdo, e di Valdireno. Essendo aringate le battaglie dell'una parte e dell'altra per combattere, messer Gian di Burlas, e messer Simone di Piemonte, e Bon
ifazio, capitani di soldati e balestrieri forestieri, molto savi e costumati di guerra, furono al conastabole e dissono: "Sire, per Dio lasciamo vincere questa disperata gente e popolo di Fiaminghi sanza volere mettere a pericolo il fiore della cavalleria del mondo. Noi conosciamo i costumi de' Fiaminghi: e' sono usciti di Coltrai come disperati d'ogni salute, o per combattere o per fuggirsi, e sono acampati di fuori, e lasciato nella terra i loro poveri arnesi e vivanda. Voi starete schierati co la vostra cavalleria, e noi co' nostri soldati che sono usi di fare assalti e correrie, e co' nostri balestrieri, e cogli altri pedoni, che n'avemo due cotanti di loro, enterremo tra loro e la terra di Coltrai, e gli assaliremo da più parti, e terregli in badalucchi e scheremugi gran parte del dì. I Fiaminghi sono di grande pasto, e tutto dì sono usi di mangiare e di bere; tegnendoli noi in bistento e digiuni, gli straccheremo, e non potranno durare, perché non si potranno rinfrescare; si partiranno del campo a rotta da·lloro schiere, e come voi vedrete ciò, spronate loro adosso con vostra cavalleria, e avrete la vittoria sanza periglio di vostra gente". E di certo così veniva fatto, ma a cui Idio vuole male gli toglie il senno, e per le peccata commesse si mostra il giudicio di Dio; e intra gli altri peccati il conte d'Artese avea dispregiate le lettere di papa Bonifazio, e con tutte le bolle gittate nel fuoco.
| |
Francia Francia Brabante Analdo Valdireno Gian Burlas Simone Piemonte Bon Dio Fiaminghi Fiaminghi Coltrai Coltrai Fiaminghi Idio Dio Artese Bonifazio
|