Tutti gli altri duchi, conti, e baroni, e cavalieri furono morti in su il campo, e alquanti fuggendo per le fosse e maresi morti furono; in somma più di VIm cavalieri, e di pedoni a piè sanza numero, rimasono morti a la detta battaglia sanza menarne nullo a pregione. E questa dolorosa e sventurata sconfitta de' Franceschi fue il dì di santo Benedetto, a dì XI di luglio, gli anni di Cristo MCCCII; e non sanza grande giudicio divino, però che fu quasi uno impossibile avenimento. E bene ci cade la parola che Dio disse al popolo suo d'Israel, quando la potenzia e moltitudine di loro nimici venia loro adosso, i quali erano con piccola forza a·lloro comparazione, e temendo di combattere, disse: "Combattete francamente, ché la forza della battaglia nonn-è solo ne la moltitudine de le genti, anzi è in mia mano, però ch'io sono lo Idio Sabaoth, cioè lo Idio dell'oste". Di questa sconfitta abassò molto l'onore, e lo stato, e fama de l'antica nobilità e prodezza de' Franceschi, essendo il fiore della cavalleria del mondo isconfitta e abbassata da' loro fedeli, e la più vile gente che fosse al mondo, tesserandi, e folloni, e d'altre vili arti e mestieri, e non mai usi di guerra, che per dispetto e loro viltade da tutte le nazioni del mondo i Fiaminghi erano chiamati conigli pieni di burro; e per queste vittorie salirono in tanta fama e ardire, ch'uno Fiamingo a piè con uno godendac in mano avrebbe atteso due cavalieri franceschi.
LVII
Di quale lignaggio furono i presenti conti e signori di Fiandra.
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Franceschi Benedetto Cristo MCCCII Dio Israel Idio Sabaoth Idio Franceschi Fiaminghi Fiamingo Fiandra
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