I priori s'aforzaro di gente d'arme di città e di contado, e difesono francamente il palagio, che più assalti e battaglie furono loro date; e col popolo tennero la casa de' Gherardini con grande séguito di loro amici di contado, e la casa de' Pazzi e quella degli Spini, e messer Tegghia Frescobaldi col suo lato; e furono uno grande soccorso al popolo, e morinne messer Lotteringo de' Gherardini d'uno quadrello a una battaglia ch'era in porte Sante Marie. Altra casa de' grandi non tenne col popolo, ma chi era col vescovo e con messer Corso, e chi non gli amava si stava di mezzo. Per la quale disensione e battaglia cittadina molto male si commise in città e contado di micidii, e d'arsioni, e ruberie, sì come in città sciolta e rotta, sanza niuno ordine di signoria, se non chi più potea far male l'uno a l'altro; e era la città tutta piena di sbanditi, e di forestieri, e contadini, ciascuna casa colla sua raunata; e era la terra per guastarsi al tutto, se non fossono i Lucchesi che vennero a Firenze a richiesta del Comune con grande gente di popolo e cavalieri, e vollono in mano la quistione e la guardia della città; e così fu loro data per necessità balìa generale, sì che XVI dì signoreggiarono liberamente la terra, mandando il bando da loro parte. E andando il bando per la città da parte del Comune di Lucca, a molti Fiorentini ne parve male, e grande oltraggio e soperchio, onde uno Ponciardo de' Ponci di Vacchereccia diede d'una spada nel volto al banditore di Lucca quando bandiva, onde poi non feciono più bandire da·lloro parte, ma adoperarono sì, ch'a la fine racquetaro il romore, e ciascuna parte feciono disarmare, e misono in quieto la terra, chiamando nuovi priori di concordia, rimanendo il popolo in suo stato e libertade, sanza fare nulla punizione di misfatti commessi, se non chi ebbe il male s'ebbe il danno.
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