Lascereno alquanto de le nostre averse novitą di Firenze, e faremo incidenza, tornando alquanto di tempo adietro per raccontare la fine della guerra dal re di Francia a' Fiaminghi, la quale lasciammo adietro.
LXXVI
Incidenza, tornando alquanto adietro a racontare delle storie de' Fiaminghi.
Negli anni di Cristo MCCCIII i Fiamminghi co·lloro oste grandissima corsono il paese d'Artese faccendo grande dammaggio, e arsono il borgo d'Arches fuori di Santo Mieri, e puosonsi a campo nel bosco di lą dal fiume de la Liscia. I Franceschi ch'erano in Santo Mieri, pił di IIIIm uomini a cavallo e gente a piede assai col maliscalco di Francia, saviamente ingannarono i Fiamminghi, che parte di loro al di lungi dell'oste si misono in guato una notte, e l'altra cavalleria e gente de' Franceschi assalirono i Fiaminghi da la parte del borgo d'Artese. I Fiaminghi vigorosamente tutti si misono a la 'ncontra de' Franceschi, e cominciarono la zuffa; gli altri Franceschi ch'erano nell'aguato uscirono al di dietro sopra i Fiamminghi, i quali veggendosi assalire improviso, si misono in isconfitta, e rimasorne morti pił di IIIm, gli altri si fuggirono al poggio di Casella. In questo medesimo anno e tempo il buono messer Guido di Fiandra, il quale per retaggio della madre v'usava ragione sopra la contea d'Olanda e d'Isilanda, la quale tenea il conte d'Analdo suo cugino, prima coll'aiuto e forza de' Fiaminghi corse parte della contea d'Analdo, e poi con grande oste e navilio passņ in Isilanda, e prese la terra di Midelborgo, e quasi tutto il paese e quelle isole d'intorno, salvo la terra di Silisea, la quale era molto forte e bene guernita.
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