Poi sappiendolo papa Chimento, l'anno appresso, vi mandò suoi uficiali con grande quantità di moneta, e la detta chiesa fece ristorare, e rifare più bella e più ricca che non era prima, e simile i palazzi papali e le case de' calonaci, e penarsi a·ffare parecchi anni, e costarono molto tesoro a la Chiesa.
XCVIII
Come i grandi di Samminiato disfeciono il loro popolo.
Nel detto anno MCCCVIII, del mese d'agosto, i grandi di Samminiato del Tedesco, come sono Malpigli e Mangiadori, per soperchi ricevuti dal popolo di Samminiato, overo perché 'l popolo gli tenea corti, per modo che non poteano signoreggiare la terra a·lloro senno, sì s'accordaro insieme e feciono venire loro amistà di fuori, e con armata mano combattero col popolo e sconfissongli, e molti n'uccisono e presono, e a certi caporali feciono tagliare la testa, e tutti i loro ordini arsono, e la campana del popolo feciono sotterrare, e tennero poi il popolo in grande servaggio infino che le dette due case non ebbono discordia tra·lloro.
XCIX
Come i Tarlati furono cacciati d'Arezzo, e rimessivi i Guelfi.
Nel detto anno MCCCVIII, del mese di gennaio, il popolo d'Arezzo con aiuto e favore d'Uguiccione da Faggiuola che badava d'esserne signore cacciarono de la cittade i signori di Pietramala, detti Tarlati, per soperchi e oltraggi che faceano a' cittadini; e poco appresso vi rimisono la parte guelfa, che quegli di Pietramala n'aveano tenuti fuori per XXI anni; e quegli che signoreggiavano la cittade, ch'erano mischiati Guelfi e Ghibellini, si faceano chiamare la parte Verde; e mandarono loro ambasciadori a·fFirenze, e feciono pace co' Fiorentini, come i Fiorentini la seppono divisare; ma poco tempo durò questo stato in Arezzo, ché vi tornarono i Tarlati.
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