Piacque a Dio ristesse a Brescia, il quale assedio molto il consumò di genti e di podere per grande pestilenzia di morte e malatie, come innanzi farò menzione.
XVI
Come i Fiorentini per la venuta dello 'mperadore trassono di bando tutti i Guelfi.
Nel detto anno, a dì XXVI d'aprile, avendo i Fiorentini novelle come Vincenza e Chermona erano rendute a lo 'mperadore, e come andava all'asedio di Brescia, per fortificarsi feciono appresso dicreto e ordine, e trassono di bando tutti i cittadini e contadini guelfi di che che bando si fosse, pagando certa piccola gabella: feciono più ordini di leghe in città e in contado e coll'altre terre guelfe di Toscana.
XVII
Come i Fiorentini con tutte le terre guelfe di Toscana feciono lega insieme contra lo 'mperadore.
Nel detto anno MCCCXI, in calen di giugno, i Fiorentini, Bolognesi, Sanesi, Lucchesi, Pistolesi, e' Volterrani, e tutte l'altre terre guelfe di Toscana feciono parlamento e fermarono lega insieme, e fermarono taglia de' cavalieri, e giurarsi insieme a la difensione e contasto dello 'mperadore. E appresso, a dì XXVI di giugno, i Fiorentini mandarono a Bologna il maliscalco del re con IIIIc cavalieri catalani, ch'erano al loro soldo per la guardia di Bologna, e per contastare a lo 'mperadore se venisse da quella parte; e simigliante vi mandaro i Sanesi e' Lucchesi, e dimorarvi più mesi tra in Bologna e in Romagna in servigio del re Ruberto.
XVIII
Come il re Ruberto fece pigliare per inganno i Ghibellini di Romagna.
Nel detto anno, dì VIII di luglio, venne in Firenze messer Giliberto da Santiglia con CC cavalieri catalani e Vc mugaveri a piè, che gli mandava il re Ruberto in Romagna per visconte, però che 'l papa avea fatto lo re conte di Romagna.
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