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      Fu uomo benigno e di santa vita, e molti miracoli mostrò Iddio per lui, e prima a sua vita e poi.
     
      XXIV
     
     
      Come lo 'mperadore Arrigo venne nella città di Genova.
     
      Nel detto anno MCCCXI, a dì XXI d'ottobre, lo 'mperadore venne di Lombardia a Genova con VIc cavalieri di sua gente oltramontani, sanza i Lombardi. Per gli Genovesi fu ricevuto come loro signore onorevolemente, e fattagli gran festa, e datogli al tutto la signoria della terra; che fu tenuto grande cosa, essendo la libertà e la potenza de' Genovesi sì grande, come nulla città de' Cristiani in mare e in terra. Il detto imperadore pacificò tutte le discordie de' Genovesi, e rimisevi messer Ubizzino Spinoli e' suoi seguaci, che n'erano fuori per rubegli, e fece fare pace tra·lloro e gli Ori e loro parte: donargli i Genovesi alla sua venuta Lm fiorini d'oro, e alla 'mperadrice XXm.
     
      XXV
     
     
      Come in Arezzo venne vicario d'imperio.
     
      Negli anni MCCCXI, del mese d'ottobre, venne ad Arezzo vicaro dello 'mperadore uno gentile uomo di Padova: pacificò gli Aretini insieme, e rimisevi dentro i Guelfi, e poco appresso vi morì di rema.
     
      XXVI
     
     
      Come in Firenze vennero ambasciadori dello 'mperadore, e furonne cacciati.
     
      Nel detto anno e mese d'ottobre venieno a Firenze messer Pandolfo Savelli di Roma e altri cherici per ambasciadori dello 'mperadore; furono a la Lastra sopra Montughi, i priori di Firenze mandarono loro che non entrassono in Firenze, e si partissono. I detti non volendosi partire, furono rubati per malandrini di Firenze, con consentimento segreto de' priori; e con rischio delle persone fuggendo, se n'andarono per la via di Mugello ad Arezzo, richeggendo poi in Arezzo tutti i nobili e' signori e' Comuni di Toscana che s'apparecchiassono d'esser a la coronazione dello 'mperadore a Roma.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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