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      Per la quale cosa, recato il corpo suo morto al palagio de' priori per più infamare i Cavalcanti, la città si mosse tutta a romore e ad arme, e col gonfalone del popolo in furia sì corse a casa i Cavalcanti, e misevisi fuoco, e da capo furono cacciati di Firenze i Cavalcanti. E per questa cagione il popolo di Firenze alle spese del Comune fece IIII de' Pazzi cavalieri, dotandoli de' beni e rendite del Comune.
     
      XXXIV
     
     
      Come la città di Chermona si rubellò dallo imperadore.
     
      Nel detto anno MCCCXI, dì X del detto mese di gennaio, i Chermonesi si rubellarono a la signoria dello 'mperadore, e cacciarne fuori sua gente e 'l suo vicario, e ciò fu per soddotta de' Fiorentini, che ancora v'aveano loro ambasciadore a trattare ciò, promettendo a' Chermonesi grande aiuto di danari e di gente; ma male fu loro per gli Fiorentini attenuto.
     
      XXXV
     
     
      Come il maliscalco dello 'mperadore giunse in Pisa, e cominciò guerra a' Fiorentini.
     
      Nel detto anno, dì XXI di gennaio, messer Arrigo di Namurro fratello del conte Ruberto di Fiandra, maliscalco dello 'mperadore, giunse per mare in Pisa con poca gente, e a due dì appresso uscì di Pisa con sua gente di qua dal Ponte ad Era, e tutte le some de' Fiorentini che venieno da Pisa fece prendere e rimenare in Pisa; onde i Fiorentini ebbono grande danno. Per questa cagione i Fiorentini mandarono gente a cavallo e a piede a la guardia di Samminiato e di quella frontiera.
     
      XXXVI
     
     
      Come i Padovani si rubellarono dalla signoria dello 'mperadore.
     
      Nel detto anno, dì XV di febbraio, i Padovani col conforto de' Fiorentini e Bolognesi si rubellarono da la signoria dello 'mperadore, e cacciarne il suo vicario e sua gente; e a romore uccisono messer Guiglielmo Novello loro cittadino, e gran capo di parte ghibellina in Padova.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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