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      Il conte Ruberto di Fiandra co' suoi Fiamminghi gli vennono a lo 'ncontro a Coltrai per combattere co·llui. Come piacque a Dio, del mese d'agosto cadde tanta piova (e 'l paese di Fiandra è come marese), che 'l carreggio che apportava la vittuaglia a l'oste de' Franceschi non potea uscire di cammino, e le tende e' padiglioni de la detta oste sì circondati d'acque e di pantano, che non poteva appena andare l'uomo dall'uno padiglione a l'altro; sì che per lo difetto de la vittuaglia, e per lo guastamento del campo, convenne che il re di Francia si partisse da oste del mese di settembre, con vergogna e con gran dammaggio quasi di tutti i loro arnesi. E poi il detto conte di Fiandra con sua oste andò infino a Cassella e Santo Mieri per assediare la terra, e se non che quegli de le buone ville non vollono più vergogna fare al re, elli avrebbono potuto correre tutto Artese sanza contasto neuno.
     
      LXX
     
     
      Come Uguiccione signore di Lucca e di Pisa fece porre l'assedio al castello di Montecatini.
     
      Nel detto anno Uguiccione da Faggiuola co la forza delle masnade de' Tedeschi, signore al tutto di Pisa e di Lucca, trionfando per tutta Toscana, fece porre oste e assedio a Montecatini in Valdinievole, il quale teneano i Fiorentini dopo la perdita di Lucca, e quello guernito di buona gente, con battifolli fu molto distretto, sì che gran difetto aveano di vittuaglia. I Fiorentini mandato nel Regno per lo prenze Filippo di Taranto fratello del re Ruberto, per contastare la rabbia d'Uguiccione e de' Pisani e de' Tedeschi, quegli venne a Firenze dì XI di luglio, con Vc cavalieri al soldo de' Fiorentini con messer Carlo suo figliuolo contra voglia del re Ruberto, conoscendo il suo fratello per più di testa che savio, e con questo non bene aventuroso di battaglie, ma il contradio; e se' Fiorentini avessono voluto più indugiare, il re Ruberto mandava a Firenze il duca suo figliuolo con più ordine e con più consiglio e migliore gente: ma la fretta de' Fiorentini, co lo studio della contradia fortuna, gli fece pure volere il prenze, onde a·lloro seguì grande dammaggio e disinore.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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