Allora le terre affogarono sì, che più anni appresso quasi non fruttarono, e corruppe l'aria. E dissono certi astrolaghi che la cometa ch'aparve dinanzi nel MCCCXIIII fu segno di quella pestilenzia, ch'ella dovea venire perché la sua infruenzia fu sopra quegli paesi. E in quello tempo la detta pestilenzia contenne simigliante in Romagna e in Casentino infino in Mugello.
LXXXI
Della lezione di papa Giovanni XXII.
Giovanni XXII, nato di Caorsa di basso affare, sedette papa anni XVIII, mesi II e dì XXVI. Questi fu eletto dì VII d'agosto MCCCXVI in Vignone da' cardinali, essendo stata vacazione bene di due anni, e tra·lloro in grande discordia, però che' cardinali guasconi, ch'erano una gran parte del collegio, voleano la lezione in loro, e gli cardinali italiani e franceschi e provenzali non aconsentieno, sì erano stati a punto del Guascone. Dopo la molta contesa, quasi come in mezzano, rimisono l'una parte e l'altra le boci in costui, credendosi i Guasconi la rendesse al cardinale di Bidersi ch'era di loro nazione, o al cardinale Pelagrù. Questi con assentimento degli altri Italiani e Provenzali, e per trattato di messer Nepoleone Orsini cardinale, capo di quella setta contro a' Guasconi, la diede a·ssé medesimo, per ordinato modo secondo i decretali. Questi fue uno povero cherico, e di nazione del padre ciabattiere, e col vescovo d'Arli cancelliere del re Carlo secondo s'allevò, e per sua bontà e sollecitudine essendo in grazia del re Carlo, e a sua spensaria il fece studiare, e poi il re il fece fare vescovo di Vergiù; e morto l'arcivescovo d'Arli messer Piero da Ferriera cancelliere e suo maestro, il re Ruberto il fece in suo luogo cancelliere; e poi con suo studio e sagacità mandando lettere da parte del re Ruberto a papa Chimento di sua raccomandigia, de le quali il re, si disse, non seppe neente; per le quali lettere il detto vescovo di Vergiù fu promutato e fatto vescovo di Vignone, e poi cardinale per lo suo senno e studio; onde il re Ruberto innanzi che fosse cardinale era male di lui, e aveali tolto il suggello, perch'egli avea suggellate le dette lettere in suo favore al detto papa Chimento sanza sua coscienza.
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