Di fuori n'avea più di MD cavalieri, ed era capitano dell'oste messer Marco Visconti di Milano, e aveano le fortezze de' monti d'intorno, per modo che 'l re non potea campeggiare. E così dimoraro le dette osti in guerra stretta di badalucchi e di traboccarsi e saettarsi tutta la detta state, e eziandio il verno, che l'uno da l'altro non potea avanzare. E in questa stanza il detto messer Marco Visconti ebbe tanta audacia, che fece richiedere il re Ruberto di combattere co·llui corpo a corpo, e quale vincesse rimanesse signore; per la qual cosa il re molto isdegnò.
XCVI
Come nella città di Siena si fece una congiura e ebbevi romore e gran mutazione.
Nel detto anno, del mese d'ottobre, MCCCXVIII, nella città di Siena nacque scandalo e romore, del quale fue capo messer Sozzo Dei e messer Deo de' Tolomei, con séguito de' giudici e de' notari e beccari che voleano muovere il reggimento dello stato della città, e molto vi furono di presso, e la città tutta ad arme. E trovandosi la gente de' Fiorentini ch'andavano a Genova in Siena, a richesta del detto Comune seguirono l'oficio de' nove che reggeano la terra, onde quegli della detta congiura vennero a niente, e furono cacciati di Siena; onde si criò grande divisione nella città, e per questa cagione non mandarono i Sanesi aiuto al re Ruberto. E alcuno disse che, perché l'ordine de' nove che si reggea molto al volere de' Salimbeni (e aveavi de' Ghibellini) non voleano mandare aiuto al re Ruberto, que' de' Tolomei feciono quella novità; ma di vero si crede cominciasse per mutare stato nella città per la briga già nata tra' Tolomei e' Salimbeni, trovando quella cagione.
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