Come messer Filippo di Valos si tornò in Francia con vergogna, sanza niente aquistare.
Messer Galeasso e messer Marco figliuoli del capitano di Milano, capitani dell'oste, feciono richiedere messere Filippo di Valos di volere parlamentare co·llui, e ordinato il parlamento, e agiunti insieme, messer Galeasso con savie e maestrevoli parole, che le sapea ben dire, pregò messer Filippo che non gli fosse incontro né gli volesse disertare; e com'elli e' suoi sempre erano stati amici e servidori del re di Francia e del suo padre messer Carlo, e che l'avea fatto cavaliere, e che la tenza da' suoi a la Chiesa la rimettea volentieri nel re di Francia, e mostrogli la sua forza e cavalleria, ch'era più di due tanti che quella della Chiesa, e che per suo amore e del padre non gli volea offendere come potea. Veggendosi il giovane messere Filippo a sì fatto punto condotto, non gli parve bene stare (e dissesi per tradimento di messere Berardo di Marcoglio suo maliscalco, il quale era stato ribello e bandito del re di Francia, per sua vendetta, e perché si disse che n'ebbe molti danari dal capitano di Milano, per farlo venire innanzi al termine ordinato sanza attendere l'altro soccorso), sì s'accordò co' detti figliuoli del capitano di Milano, e tornossi con grandi presenti e doni vituperosamente in Francia co la sua gente. Questo fu del mese d'agosto, anni MCCCXX: poco apresso i detti figliuoli di messer Maffeo ebbono per forza e per assedio la parte de la città di Vercelli che teneano i Guelfi, e fu preso messer Simone da Collibiano signore di Vercelli, e menato a Milano; e 'l vescovo suo fratello scacciato con tutti i suoi seguaci.
| |
Filippo Valos Francia Galeasso Marco Milano Filippo Valos Galeasso Filippo Francia Carlo Chiesa Francia Chiesa Filippo Berardo Marcoglio Francia Milano Milano Francia Maffeo Vercelli Guelfi Simone Collibiano Vercelli Milano
|