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      Quivi per istanza di più mesi l'una oste di qua dal fiume, e l'altra di là, stettono a perdere tempo e a badaluccare con grande spendio, faccendo battifolli, fortezze, e ponti, e difici per gravare l'una oste l'altra, sanza avanzare neente l'una parte a l'altra; e sì aveva ciascuna parte da MCC cavalieri in su, sanza il popolo grandissimo. A la fine per la vernata e mal tempo di pioggia ciascuna parte si partì sanza altro avanzo, e con poco onore de' Fiorentini, se non in tanto che di vero si disse che per l'andata de' Fiorentini Castruccio con sua oste non andòe a l'assedio di Genova; che se giunto vi fosse coll'altra forza de' Ghibellini, la città non si potea tenere.
     
      CXVI
     
     
      De le battaglie che gli usciti di Genova e' Ciciliani diedono a la terra, e ebbono il peggiore.
     
      Nel detto anno MCCCXX, essendo l'oste a Genova per mare e per terra per lo modo detto addietro, e veggendo i Ciciliani e gli usciti di Genova che da la parte del porto non poteano prendere la città, però che 'l porto era tutto impalizzato e incatenato, e di sopra di grosso legname imbertescato, di maraviglioso lavoro, e veggendosi venire il verno adosso, si ritrassono con tutta loro armata in Bisagno, e da quella parte co' loro cavalieri e co la ciurma de le loro galee in terra discesono, e sopra Carignano la terra agramente combattero per due volte, l'una a dì XXVI di settembre, e l'altra a dì XXVIIII di settembre, con grande speranza d'avere la città per forza da quella parte; e quegli de' borghi combatteano la città da la loro parte, quegli de la città difendendosi di dì e di notte a tutte le battaglie vigorosamente.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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