La notte vegnente, dì VIII di giugno, accesono molti fuochi e faccelline, faccendo sembiante d'assalire i nemici, e per questo modo lasciando i falò e luminare nel campo accesi, si levarono da campo salvamente con tutta sua oste, e si ridusse in Fucecchio e a Carmignano e a l'altre castella; e vennegli bene, che una grande acqua da cielo venne la notte, per che Castruccio non sentì la partita, e fu gabbato per le luminare. La mattina per tempo vedendo Castruccio partiti i suoi nimici, si tenne ingannato, e incontanente cavalcò, e guastò Fucecchio intorno, e Santa Croce, e Castello Franco, e Montetopoli, e Vinci, e Cerreto sanza contasto niuno: stette a oste per XX dì sanza riparo con grande vergogna de' Fiorentini, e tornossi in Lucca con grande onore. I Fiorentini per questa cagione feciono tornare di Lunigiana i loro cavalieri. Castruccio incontanente vi cavalcò, e riprese tutte le sue castella e Pontriemoli e più terre de' marchesi, e Spinetta le abandonò, e tornossi a messer Cane a Verona.
CXXVIII
Di novità d'ufici di Firenze.
Nel detto anno e mese di giugno, incorrendo a' Fiorentini sì fatte traverse di guerra, e per la setta di quegli che non reggeano la città erano i priori e' rettori caloniati e biasimati, onde si criò uno uficio di XII buoni uomini popolani due per sesto, che consigliassono i priori, e che sanza loro consiglio e diliberazione i priori non potessono fare niuna grave diliberazione, né prendere balìa. Il modo fue assai lodato, e fue sostegno de la setta e istato che reggeva.
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