E la detta lega e giura era fatta per gli baroni contro al re, perch'egli si reggea per male consiglio e vile portamento, dando più fede a uno messer Ugo il Dispensiero, cavaliere di picciolo affare, ch'a tutti gli altri suoi baroni. E crebbe tanto la detta scisma, che i detti congiurati teneano arme contro al re, e s'erano rubellati nella contrada del Trento verso Bonobruco, cioè ponte. E tornando uno conastabole del re con più di sua gente d'arme da le frontiere della Scozia, e per mandamento del re gente a piè del paese ragunò in buona quantità per offendere a' detti allegati, trovandogli male ordinati al detto ponte, ch'era uno stretto passo, gli sorprese e sconfisse con piccola fatica di combattere: quasi tutti s'arrendero; onde il re fece dicapitare il detto conte di Lancastro e 'l conte d'Ariforte con LXXXVIII tra conti e baroni. E ciò fu a l'uscita del mese di marzo, anni MCCCXXII, e fu tenuta una grande crudeltà, per la qual cagione la forza del reame d'Inghilterra molto afiebolìo.
CXXXIX
Come i Perugini ebbono la città d'Ascesi per assedio.
Nell'anno di Cristo MCCCXXII, essendo il Comune di Perugia stato a l'assedio della città d'Ascesi per più d'uno anno con più battifolli, per cagione che s'erano rubellati da parte di Chiesa, e signoreggiavala il popolo in parte ghibellina, quella città molto afflitta di guastamento intorno intorno, e tolte loro tutte le castella, e oltre a·cciò di più avisamenti la loro gente sconfitta, e fallendo loro la vittuaglia e molte cose bisognevoli, si rendero al Comune di Perugia, i quali le disfeciono le mura e le fortezze, e recarla a loro giuridizione, e tolsono il suo contado infino al fiume di Chiacio a piè de la città: e questo fu del mese d'aprile del detto anno.
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