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      E volendo rompere il detto ponte sopra al Po mettendo fuoco, e l'altra parte difendendo, grandissimo dammaggio vi ricevettono quegli del capitano di Milano di morti e d'annegati; e avendo perduto in Po, si ritrassono in terra, ov'era cominciata la battaglia per la cavalleria e popolo, la quale duṛ da mezzo d́ a vespro; e per due volte rotti quegli di Milano, e morti più di CCC uomini di cavallo, e di que' da piè grande quantità; a la fine essendo la forza di messer Marco maggiore che quella di messer Ramondo, il quale non avea che XIIc di cavalieri, e di quegli gli convenia guardare di qua e di là da Po e il ponte sopra Po, la gente sua ch'era dal lato de' borghi, per soperchio di gente fu ripinta per forza ne' borghi e sconfitti, ove morirono di sua gente da CL uomini di cavallo, e di que' da piè assai; e coś quegli che maggiore dammaggio ricevettono furono vincitori del campo, e rifornirono la rocca di Basignano, e rimasono all'assedio de la gente de la Chiesa ch'era ritratta ne' detti borghi.
     
      CLXI
     
     
      Conta di grande guerra tra il re d'Inghilterra e quello di Scozia.
     
      Nel detto anno MCCCXXII, del mese di luglio, il re di Scozia con suo isforzo, sentendo la divisione ch'era in Inghilterra tra 'l re e' suoi baroni, venne in su l'Inghilterra, e tutte le frontiere de' suoi confini guasṭ. Sentendo cị il re d'Inghilterra, del mese presente d'agosto con tutto suo isforzo anḍ ad oste in Iscozia per terra, e per mare vi manḍ bene CCC cocche e navi armate. Gli Scotti sentendo l'esercito che venia loro adosso, si ritrassono fra la Scozia in foreste e fortezze.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
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