Compensò il papa il detto matrimonio opponendosi per la petizione che la madre della prima moglie, figliuola che fu del conte Artese, aveva tenuto a battesimo il detto re. Questa pruova si disse che fu falsa, e che a la contessa d'Artese il convenne assentire per iscampare la figliuola di morte; e così del detto mese di settembre a Tresi in Campagna sposò la detta seconda moglie vivendo la prima.
CLXXIII
Come il re Ruberto volle esser morto a Vignone.
Nel detto anno e mese il re Ruberto essendo co la corte di papa a Vignone, volle essere morto per suoi famigliari, a petizione di messere Ugo di Palizzo di Borgogna, per cagione che il re gli contradisse a moglie la prenzessa della Morea; e dissesi che' tiranni di Lombardia e di Toscana di parte ghibellina aveano procacciato ciò. Non se ne seppe il vero. I detti famigliari furono presi e distrutti; intra gli altri fue uno Fiorentino.
CLXXIV
Come i Fiorentini rifeciono Casaglia, e ripresono le ville e popoli d'Ampinana in Mugello.
Nel detto anno e mese di settembre i Fiorentini feciono rifare il castello di Casaglia sopra l'alpe, il quale avea fatto guastare il conte a Battifolle a Sinibaldo Donati, quand'era in bando al tempo de' Bianchi, e levarono uno passaggio, che 'l detto conte vi facea ricogliere. E in quello medesimo tempo il detto Comune di Firenze riprese la signoria d'undici popoli di più di M uomini, i quali furono sotto il castello d'Ampinana in Mugello, i quali fedeli erano stati del conte Guido da Raggiuolo, e per suo lascio succedeano a' figliuoli del conte a Battifolle.
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