CLXXX
Come gli Scotti sconfissono gl'Inghilesi.
Nel detto anno MCCCXXII, a l'uscita del detto mese d'ottobre, essendo il re d'Inghilterra tornato di Scozia con sua oste con grande vergogna e dammaggio, come adietro fa menzione, e essendo di là da Vervicche a la badia di Rivalse, e i suoi baroni erano dimorati più innanzi a le frontiere della Scozia per contrastare gli Scotti che non passassono, ed erano in numero di Vc cavalieri e IIIm uomini d'arme a piede; gli Scotti gli asaliro, e gl'Inghilesi per tema si ritrassono in su uno monte per essere forti; gli Scotti assediarono il detto monte, e ismontati da cavallo assalirono gl'Inghilesi, e quegli misono in isconfitta, e quasi la maggiore parte furono tra morti e presi; intra' quali furono presi Gianni di Brettagna, il conte di Riccemonte, il signore di Sugli, e più altri baroni. Il re d'Inghilterra, sentita la detta sconfitta, quasi solo con poca compagnia si fuggì de la detta badia vituperosamente.
CLXXXI
Come messer Galeasso Visconti fu cacciato di Milano.
Nel detto anno MCCCXXII, del mese di novembre, dopo la rubellazione che quegli di Piagenza aveano fatta di messer Galeasso Visconti, i nobili e 'l popolo di Milano veggendosi scomunicati e in sentenza della Chiesa per la signoria di messer Maffeo Visconti e de' figliuoli, sì elessono XII de' migliori de la città, grandi e popolani, che trattassono accordo dal Comune di Milano al legato cardinale, i quali più volte furono al legato con volontà del capitano di Milano, promettendo di lasciare la signoria, acciò che·lla città di Milano avesse sua pace colla Chiesa.
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