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      E stando la detta Compagna nel contado di Siena, per gli Sanesi furono contastati di guerra guerriata, non assicurandosi d'aboccarsi a battaglia, sì come a gente disperata; e così stettono tutto il verno. A la fine la detta Compagna per più difetti non possendo durare, si partirono a dì XVI di febbraio MCCCXXII, e sbarattarsi nella Marca e in più parti, e così per buona sostenenza i Sanesi rimasono liberi di quella afflizzione, e sì riconobbono che quella ismossa di gente non fu con volontà del Comune di Firenze, anzi gli sbandirono come traditori i detti soldati.
     
      CLXXXIV
     
     
      Come messer Galeasso Visconti ritornò in Milano.
     
      Nel detto anno MCCCXXII, del mese di dicembre, essendo i XII rettori della città di Milano in istretto trattato col legato cardinale di dargli la signoria della città di Milano, e d'esser ricomunicati da la Chiesa, e la maggior parte de' detti nobili si voleano dare liberamente; e mandati loro ambasciadori e sindachi a Piagenza al cardinale che venisse in Milano, la parte de' Visconti ch'era rimasa in Milano, ond'era capo messer Lodovico Visconti, non piacendogli il detto accordo, mandò segretamente a Lodi per Galeasso Visconti e per gli frategli, che venissono col loro isforzo a la terra; e in Milano corruppe le masnade tedesche, i quali erano stati a cacciare Galeasso, che fossono in suo aiuto, e loro promise Xm fiorini d'oro; e 'l detto Galeasso venuto di notte, gli fue data e aperta la porta de' Sonagli, e per quella entròe in Milano sabato a l'alba del giorno, dì XI di dicembre, e corse la terra.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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