Quellino accorgendosi che se per iscritto mostrassono che il loro re favorasse i ribelli della Chiesa, cadea in indegnazione di quella, incontanente negaro che di ciò ch'aveano detto non aveano mandato dal loro signore, e chiesono perdono al legato, e partirsi: e l'uno di loro venne a Lucca e a Pisa, e gli altri andarono a Mantova e Verona con loro ambasciata.
CXCVII
Come la città d'Orbino si rubella a la Chiesa.
Nel detto anno e mese d'aprile il popolo d'Orbino si levò a romore, e cacciarono della città la signoria che v'era per lo marchese e per la Chiesa, per soperchi e incarichi che faceano loro.
CXCVIII
Come giudice d'Alborea di Sardigna si rubellò da' Pisani a petizione del re d'Araona.
Nel detto anno e mese d'aprile, faccendo il re d'Araona grande apparecchiamento di navile e di cavalieri per venire a prendere l'isola di Sardigna, la quale gli fu privileggiata per papa Bonifazio VIII, il Comune di Pisa, che de la detta isola teneano grande parte, avendo fatta murare Villa di Chiesa e più altre fortezze, e mandatovi gente a cavallo e a piè al loro soldo, e a soldo di giudice d'Alborea per contastare al detto re d'Araona, avenne che 'l detto giudice, il quale tenea ed era signore d'Arestano e bene del terzo di Sardigna, a di XI d'aprile tradì i Pisani, e si rubellò da·lloro per trattati fatti da·llui al re d'Araona, e fece mettere a morte quanti Pisani e loro soldati che si trovarono in sue terre, e eziandio i Pisani suoi famigliari e soldati. E fatto questo malificio, incontanente mandò suoi ambasciadori al re d'Araona, che venisse per la terra.
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