Messer Ramondo con sua gente pugnando contra loro prese per forza i borghi di porta Nuova, e quello di porta Lenza, e quello di porta Tomasina; e arsi i primi due borghi, in quello di porta Tomasina s'acampò con sua oste, a dì XVIIII di giugno, e quello afforzando, la città molto strinse, e tolse l'acqua di Tesinello, con intendimento di lasciare battifolle da quella parte, e al monistero di Santo Spirito da porta Vercellina che per lui si tenea, e mutare l'oste tra porta Romana e quella di Pavia per chiudere al tutto la città: nel quale oste i Fiorentini il dì di santo Giovanni di giugno feciono correre il palio, onde i Melanesi si recarono a grande disdegno, e poi ne feciono bene vendetta, come innanzi farà menzione.
CCXII
Come la città di Milano fue soccorsa, e come l'oste della Chiesa se ne partì.
Nel detto anno e mese di giugno quegli di Milano, veggendosi a mal punto, si mandarono per soccorso al signore di Verona, e a quello di Mantova, e a l'altre terre ghibelline di Lombardia, e ancora agli ambasciadori del re Lodovico di Baviera ch'erano in Lombardia, mandando a dire, se non dessono loro sùbito aiuto, che renderebbono la città di Milano a la Chiesa. I quali non oservando patti né saramenti fatti al legato, e promesse di non soccorrere i ribegli de la Chiesa, sì vi mandarono i detti ambasciadori con titolo d'imperio con CCCC loro soldati. E giunti in Milano i detti ambasciadori e cavalieri, quello Bertoldo conte di Niferi d'Alamagna si fece fittizziamente vicario d'imperio, e a Galeasso Visconti fece lasciare il titolo de la signoria, e rafforzò lo stato della città; ma per ciò non s'ardiro d'uscire a campo contra l'oste della Chiesa, la quale era molto possente.
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