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      Per la qual cosa la città si guardò la notte con grande sollecitudine, e per la buona guardia nullo s'ardì a scoprire dentro di tradimento. Gli sbanditi ch'erano di fuori, veggendo la grande guardia e luminare sopra le mura, e che nullo rispondea loro dentro, si partirono in più parti, e così per la grazia di Dio e di messere santo Lorenzo iscampò la città di Firenze di grande pericolo e rivoluzione; che di vero si trovò che doveano correre la città e ardere in più parti, e rubare e fare micidi in assai buoni uomini, e abbattere l'uficio de' signori priori e gli ordini della giustizia, che sono contra i nobili, e tutto il pacefico stato della città sovertere; e cominciato per gli sbanditi il male, quasi tutti i nobili doveano essere co·lloro per disfare il popolo. E così si trovò; ma perché l'opera era grave a pulire, tanti n'erano colpevoli, si rimase di fare giustizia per non peggiorare stato, ché·ll'una setta e parte del popolo, i quali non reggeano la città, voleano pur che giustizia si facesse, perché si volgesse stato nella città. Quegli che reggieno, perché scandalo non crescesse onde nascesse mutazione ne la città, sì la passarono il più temperatamente che poteano. E essendo a la fine opposto per la fama del popolo per gli più caporali di nobili, ch'avessono aconsentito a la detta congiura, a messer Amerigo Donati, e a messer Tegghia Frescobaldi, e a messer Lotteringo Gherardini, ma non si trovò nullo ch'acusasse; ma nel consiglio de' priori e del popolo per dicreto convenne ciascuno in polizze scrivesse chi gli parea fosse colpevole: trovossi per gli più i tre cavalieri nomati; che fu nuova legge e modo.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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