I quali tre cavalieri dinunziati per lo modo e sorte che detto avemo, essendo richesti per messer Manno de la Branca d'Agobbio, allora podestà, a sicurtà privata di loro persone, compariro e confessarono che sentirono il trattato ma non vi si legaro; ma perché nol palesarono a' priori, furono condannati ciascuno in libbre MM, e a confini per VI mesi fuori della città e contado XL miglia. Per molti si lodò di passarla per questo mezzo per non crescere scandalo ne la città; e per molti si biasimò, che giustizia non si fece de' detti e di molti nobili che si diceva che v'aveano colpa a la detta congiurazione. E per questa novità, e per fortificare il popolo, a dì XXVII d'agosto MCCCXXIII sì diedono LVI pennoni della 'nsegna de le compagnie, III per gonfalone e tali IIII, e così a quegli de la setta che non reggeano come a quegli che reggeano, mischiatamente; e tutti i popolani a sesto a sesto si congregarono insieme, e promisono d'essere a una concordia a la difensione del popolo; per la qual cagione poi nacque mutazione in Firenze, e si criò nuovo stato, come innanzi farà menzione.
CCXX
Come Castruccio guastò le castella di Valdarno di sotto.
Nel detto anno, a dì XXIIII d'agosto, essendo per quegli del castello di Montetopoli fatta preda e danno a quegli del castello di Marti, Castruccio signore di Lucca a richiesta de' Pisani mandò CCC cavalieri, e fece guastare le vigne di Montetopoli e ciò che v'era scampato, ch'egli non avea guasto quando vi fu a oste; e simigliante feciono a Castello Franco e a quello di Santa Croce sanza niuno contasto o soccorso de le masnade de' Fiorentini, ch'erano in maggiore quantità di cavalieri in Valdarno, onde fu grande vergogna a' Fiorentini.
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