CCLXIX
Come i Pistolesi feciono triegua con Castruccio contra volere de' Fiorentini.
Nel detto anno, a dì XXXI d'agosto, Castruccio signore di Lucca venne con suo isforzo di cavalieri e pedoni nel piano di Pistoia presso a la città, e poi si puose a campo a piè de le montagne, e cominciò a fare riporre il castello di Brandelli, e puosegli nome Bello Isguardo, perché del luogo si vede non solamente Pistoia, ma Firenze e tutto il piano di Firenze. I Pistolesi mandarono per soccorso a' Fiorentini, i quali vi cavalcarono, popolo e cavalieri; e essendo a Prato, mandando innanzi di loro gente per entrare in Pistoia. Messer Filippo, che n'era signore, non si fidò che nullo Fiorentino entrasse nella terra, ma voleva che andassono di fuori contro a Castruccio. Per la qual cosa i Fiorentini isdegnati si tornarono in Firenze sanza andare più innanzi; e' Pistolesi rifermarono la triegua con Castruccio a la sua volontà, e con loro vergogna e crescimento di tributo. Per lo detto isdegno i Fiorentini cercarono uno trattato co l'abate da Pacciano e con uno loro conastabole guascone ch'era in Pistoia a la guardia della terra, e dovea dare a' Fiorentini una delle porte; ma tutto ciò era inganno e tradimento. I Fiorentini, a dì XXII di settembre, di notte vi feciono cavalcare di loro soldati, e come furono a le porte di Pistoia, il detto conastabole avendo rivelato il trattato al signore di Pistoia, la terra fue in arme, e fu preso il detto abate dal nipote; e ambasciadori che v'avea del Comune di Firenze, e tutti i Fiorentini che dentro v'erano, furono a gran periglio.
| |
Pistolesi Castruccio Fiorentini Castruccio Lucca Pistoia Brandelli Bello Isguardo Pistoia Firenze Firenze Pistolesi Fiorentini Prato Pistoia Filippo Fiorentino Castruccio Fiorentini Firenze Pistolesi Castruccio Fiorentini Pacciano Pistoia Fiorentini Fiorentini Pistoia Pistoia Comune Firenze Fiorentini
|