E intanto di questa perdita di Pistoia s'ebbono a riprendere i Fiorentini, che più volte avrebbono avuta la signoria de la terra dal detto messer Filippo, dandogli la detta somma di moneta, o meno; ma per certi trattatori fiorentini, o volendolo ingannare, o della detta moneta per loro propietà guadagnare, non si compié il trattato; ma trattando più volte cercarono via, e feciono fare cavalcate infino a Pistoia per torre la terra, onde il detto messer Filippo con disperato tradimento si condusse a darla a Castruccio; la qual cosa fu cominciamento di molti mali e pericoli che ne seguirono a' Fiorentini e a parte guelfa in Toscana. E il dì medesimo apparve in aria due cerchietti congiunti così: (, di due colori, quasi a modo d'arco, apparenti molto, e duraro assai; onde si disse per molti che non era sanza grande significazione di future novitadi.
CCXCV
Come messer Ramondo di Cardona venne in Firenze per capitano di guerra.
Nel detto anno, il seguente dì che si perdé Pistoia, dì VI di maggio, in su la terza giunse in Firenze subitamente messer Ramondo di Cardona eletto capitano di guerra per gli Fiorentini, che venia da corte per mare per la via da Talamone, onde i Fiorentini si riconfortarono molto; e il dì medesimo in sul vespro giurò l'uficio in su la piazza di San Giovanni, con grande trionfo e parlamento. E incontanente i Fiorentini cavalcarono e puosono assedio al castello d'Artimino, ch'era de' Pistolesi, e di poco tempo rimurato e afforzato per gli Pistolesi.
CCXCVI
Come il duca di Calavra con grande armata andò sopra la Cicilia.
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