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      Castruccio incontanente con sua oste armato, ch'era con MCCCC cavalieri, cominciò a scendere il poggio e tenere a badalucco i Fiorentini, tanto che Azzo con sua gente venisse, e così gli venne fatto, che in su l'ora di terza Azzo giunse colla sua gente; e incontanente che fu venuto si calarono di Vivinaia al piano a la battaglia, i quali furono da XXIIIc di cavalieri in tutto que' dell'oste di Castruccio; ma il popolo suo lasciò al poggio, che pochi ne scesono al piano a la battaglia. L'oste de' Fiorentini molto bene ordinata in ischiere s'afrontò coll'oste di Castruccio, e una piccola schiera de' Franceschi e de' Fiorentini e d'altri intorno di CL a cavallo, ch'erano al dinanzi a la schiera de' feditori, fedirono vigorosamente, e trapassarono le schiere d'Azzo. Gli altri feditori ch'erano ordinati, ch'erano da VIIc, ond'era guidatore messer Bornio maliscalco di messer Ramondo, veggendo cominciata la battaglia, non resse, ma incontanente volse la sua bandiera. Gli altri dell'oste veggendo volgere le 'nsegne de' feditori, isbigottiti, incominciarono a temere, e parte a fuggire: che se messer Ramondo colla schiera grossa avesse ancora pinto dietro a' primi feditori, avea vinta la battaglia, ma istando fermo, e la gente per la mala vista del maliscalco cominciando a fuggire, prima furono da' nimici assaliti che dessono colpo, ma parvono storditi e amaliati; ma il popolo a piè cominciaro a sostenere francamente, ma la cavalleria non resse quasi niente, e così in poca d'ora che durò l'assalto furono rotti e sconfitti: e ciò fu i·lunidì in su la nona, a dì XXIII di settembre MCCCXXV.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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