E così in poca d'ora si mutò la fallace fortuna a' Fiorentini, che in prima con falso viso di filicità gli avea lusingati in tanta pompa e vittoria. Ma di certo fu giudicio di Dio per soperchi peccati d'abattere tanta superbia potenza, e così nobile cavalleria e valente popolo, come furono a la prima i Fiorentini ne la detta oste, per più vili di loro e scomunicati; e così nonn-è d'avere speranza in forza umana altro che nel piacere e volontà di Dio e la sua disposizione. Lasceremo al presente alquanto de le sequele e aversità che per la detta sconfitta avennono a' Fiorentini, perché n'è di necessità per trattare dell'altre novità state infra 'l detto tempo per l'universo mondo in più parti, e raccontate quelle, torneremo a nostra materia, in seguire delle storie e fatti de' Fiorentini, ch'assai ne cresce materia di dire.
CCCVII
Come a Cortona fu ristituito il vescovado.
Nel detto anno MCCCXXV, del mese di giugno, papa Giovanni con suo concestoro rendé il vescovado suo a la città di Cortona, che lungamente era vacato, perch'aveano morto il loro vescovo anticamente, e sottomiselo al vescovado d'Arezzo: e ciò fatto per affiebolire la grandezza del vescovo d'Arezzo, che bene il terzo di suo vescovado gli scemò, e fecene vescovo uno degli Ubertini. Per la qual cosa il vescovo d'Arezzo fece in Arezzo abattere le case degli Ubertini, e Montuozi loro castello, onde gli Ubertini rubellarono al vescovo Laterino, e di loro vennono a Firenze per allegarsi co' Fiorentini; ma come fu la sconfitta, s'accordarono col vescovo, e renderono Laterino.
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