E feciono capitano di guerra messer Oddo da Perugia, ch'era venuto per lo suo Comune capitano, e messer Guasta da Radicofani a la guardia de la città. E così come gente ismarrita e sconfitta si sostentaro, intendendo solamente a la guardia della città, ogni onori abandonando.
CCCXXI
Come il conte Ugo da Battifolle ritolse certo contado a' Fiorentini in Mugello.
Nel detto anno, in calen di ottobre, essendo ancora i Fiorentini in tanto affanno e pericolo, il conte Ugo figliuolo del conte Guido da Battifolle riprese per suoi cinque popoli e villate di sotto ad Ampinana in Mugello, i quali s'erano renduti più tempo addietro al Comune di Firenze, e succedeano al Comune di ragione per compera fatta quando s'ebbe Ampinana, secondo che si diceva. Onde il popolo di Firenze forte si tennero gravati dal conte Ugo, e maggiormente perch'era stato il padre e egli amico, e faccendo sì fatta novità veggendo i Fiorentini in tanta aversità: con tutto che il detto conte dicea ch'erano suoi per retaggio e di ragione, opponendo che la vendita che fece il conte Manfredi quando vendé Ampinana fu solamente per lasciare il castello di fatto a Fiorentini, e voleala commettere di ragione in giudice comune, ma per lo modo sconcio non s'acettò per gli Fiorentini. Ma ragione o non ragione ch'avesse il conte, fue condannato per l'esecutore degli ordinamenti de la giustizia, a l'uscita del mese di dicembre del detto anno, in libbre XXXm, a condizione se non avesse ristituiti i detti popoli ne lo stato primo infra X dì; la qual cosa perciò non fece, e rimase in bando e in contumace del Comune di Firenze, con tutto che fosse sostenuta sua parte in Firenze per suoi amici e parenti grandi e popolani.
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