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      E partita la gente del duca, i detti due castelli, quegli che v'erano dentro, di notte si fuggirono; ma gli più di loro furono morti e presi, e la nostra gente tornarono in Firenze a dì XX d'ottobre con onta e con vergogna. Avute Castruccio le dette castella, sanza tornare in Pistoia o andarne a Lucca, come sollecito e valoroso signore sì traversò colla sua oste per le montagne di Carfagnana e di Lunigiana, per torre il passo e la vittuaglia a Spinetta e alla sua oste. Il detto Spinetta sentendo la venuta di Castruccio, e udendo com'egli avea prese le dette castella, e più, che·lle spie non vere rapportarono come la gente del duca era stata sconfitta a la montagna, si ritrasse con sua gente e lasciò la 'mpresa, e ripassò l'alpe, e ritornò in Parma. E di vero, se poco più vi fosse dimorato, sì v'era preso con tutta sua gente. E così la prima impresa del duca per non proveduto consiglio tornò in vano, e con vergogna. E ciò fatto, Castruccio fece disfare in Lunigiana le più delle fortezze che v'erano, perché non gli si rubellassono, e tornò in Lucca con gran trionfo, e fece ardere e guastare il suo castello di Montefalcone in su la Guisciana, e quello del Montale di Pistoia per avere meno a guardare, e perché la gente del duca non gli potessono prendere. Avemo sì lungamente detto sopra la materia, imperciò che furono nuovi e diversi avenimenti di guerra in pochi giorni. Lasceremo alquanto de' fatti della nostra guerra, e diremo di grandi e nuove cose ch'avennono in Inghilterra in quegli medesimi tempi.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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