A·cciò che fu proposto e detto per gli savi del duca, saviamente e con belle aringherie fornite di molte autoritadi fu fatta la risposta per gli Fiorentini per certi loro savi, mostrando doglia e pesanza di sua partita, però che con tutto non fosse stato vivo signore né guerriere, come molti Fiorentini avrebbono voluto, e come potea colle sue forze, sì fu pur dolce signore e di buono aiere a' cittadini, e nella sua stanza adirizzò molto il male stato di Firenze, ed ispense le sette ch'erano tra' cittadini, e con tutto che costasse grossamente la sua stanza in Firenze, che di vero si trovarono spesi per lo Comune, in XVIIII mesi che il detto duca fu in Firenze, co la moneta ch'egli aveva de' gaggi, più di DCCCCm di fiorini d'oro; e io il posso testimonare con verità, che per lo Comune fui a farne ragione, con tutto che' cittadini e tutti artefici guadagnarono assai da lui e da sua gente. E dilibero il detto parlamento, il dì apresso del Natale fece il duca grande corredo, e diè mangiare a molti buoni cittadini, e gran corte di donne, e con grande festa e danze e allegrezza; e poi il lunedì vegnente dopo terza, dì XXVIII di dicembre, si partì il detto duca di Firenze co la donna sua, e con tutti i suoi baroni, e con ben MD cavalieri de la migliore gente ch'avesse, e seguì suo cammino soggiornando in Siena e in Perugia e a Rieti; e a dì XVI di gennaio, anno detto, giunse a l'Aquila, e là si fermò con sua gente. Lasceremo alquanto del Bavero e del duca, faccendo incidenza per dire d'altre novità infra 'l detto tempo.
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